339/6649270
L’applicazione in campo medico dell’elastografia parte da due presupposti fondamentali: il primo che esistono differenze significative nelle proprietà meccaniche dei vari tessuti; il secondo che molte patologie determinano un cambiamento dell’elasticità tessutale. In linea di massima i tessuti “benigni” hanno caratteristiche “elastiche”; al contrario i tessuti “rigidi” sono usualmente considerati espressione di tumori o processi infiammatori cronici.
Per questo motivo, sin dagli albori della medicina, la “palpazione” eseguita durante una
visita medica è sempre stata considerata di fondamentale importanza nell’identificare un processo patologico. I limiti della palpazione manuale sono tuttavia la soggettività e l’impossibilità di identificare le diverse componenti tessutali.
L’Elastografia si propone pertanto come una tecnica di “palpazione elettronica” in grado di analizzare sistematicamente le differenze strutturali dei tessuti, specie in aree non adeguatamente valutabili con il solo esame clinico medico. L’elastografia è infatti altamente sensibile ai cambiamenti strutturali che accompagnano processi fisiologici e patologici.
Trova prevalente applicazione nella diagnosi differenziale tra noduli benigni o maligni in organi superficiali quali mammella, tiroide, linfonodi, testicoli.